L’ Alzheimer e la Cannabis Medicinale

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Cos’è l’Alzheimer?

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa la cui origine continua ad essere discussa e controversa. Una teoria che è stata ampiamente accettata per definire la malattia è la deposizione della proteina β-amiloide (Aβ) in varie regioni del cervello. L’accumulo di questa proteina produce piccoli focolai infiammatori, che con il tempo portano alla morte cellulare neuronale, provocando la conseguente alterazione del flusso di neurotrasmettitori e la perdita di sinapsi efficaci [1]. Si crede che questi processi patologici diano vita a sintomi come ad esempio deficit di memoria e deterioramento cognitivo e motorio [1].

Può verificarsi in anticipo (prima dei 60 anni), anche se questa condizione risulta essere meno frequente rispetto alle altre malattie tardive.

Un deterioramento cognitivo lieve (DCL) è la fase compresa tra la dimenticanza normale, propria dell’invecchiamento delle persone, e l’Alzheimer. Senza dubbio, non tutte le persone che presentano un deterioramento cognitivo lieve terminano sviluppando l’Alzheimer, però si crede che un gran numero di persone incominci con un DCL prima di che la malattia inizi.

Effetti dei cannabinoidi sull’Alzheimer

Vari studi dimostrano l’efficacia delle proprietà neuroprotettrici che i cannabinoidi possono offrire sulla Sindrome di Alzheimer. La protezione dei neuroni, che fa fronte al deposito del materiale amiloideo, riduce la progressione della degenerazione cellulare, aiutando a preservare le capacità cognitive e motorie, migliorando in questo modo la qualità di vita del paziente.

Studi pre-clinici suggeriscono che il sistema endocannabinoide protegge dall’eccitotossicità (eccesso della liberazione dei neurotrasmettitori), dallo stress ossidativo e dall’infiammazione, che sono gli avvenimenti chiave dello sviluppo della Sindrome di Alzheimer [2]. Inoltre è stato dimostrato che gli endocannabinoidi diminuiscono la permeabilità della membrana neuronale, il che ostacola l’ingresso della proteina β-amiloide ed evita la morte dei neuroni [2]. Il cannabidiolo (CBD), grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, può attenuare le risposte neuroinfiammatorie prodotte dall’accumulo della proteina [3].

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Studi recenti, sulle strategie terapeutiche per questa malattia, si sono concentrati sulle proprietà neuroprotettrici dei cannabinoidi, che potrebbero ritardare la neurodegenerazione in corso, provocata dalla malattia. Le potenzialità antinfiammatorie ed antiossidanti dei derivati della cannabis, come l’olio di CBD, possiedono proprietà benefiche, nel trattamento del Alzheimer (e di altre malattie neurodegenerative) [4], che potrebbero ritardare la comparsa dei sintomi tipici della malattia, come la demenza.

Diversi studi attribuiscono al cannabidiolo un effetto protettivo neuronale grazie al quale riduce l’eccessiva eccitazione dei neuroni, aiuta a preservare le capacità cognitive e riduce la progressione dei danni prodotti nel sistema nervoso. Tutte queste proprietà rendono il CBD un buon agente neuroprotettivo, senza i tassi di tossicità o il pericolo di overdose che si presentano con l’uso prolungato di farmaci convenzionali.

Bibliografia sull’Alzheimer e l’uso della cannabis medicinale

[1]Benito, C., Nunez, E., Pazos, M. R., Tolon, R. M. and others. (2007). The endocannabinoid system and Alzheimer’s disease. Mol.Neurobiol. 36: 75-81.

[2] Noonan, J., Tanveer, R., Klompas, A., Gowran, A. and others. (2010). Endocannabinoids prevent beta-amyloidmediated lysosomal destabilization in cultured neurons. J.Biol.Chem. 285: 38543-38554.

[3] Esposito, G., Scuderi, C., Savani, C., Steardo, L., Jr. and others. (2007). Cannabidiol in vivo blunts beta-amyloid induced neuroinflammation by suppressing IL-1beta and iNOS expression. Br.J.Pharmacol. 151: 1272- 1279.

[4]  Prevention of Alzheimer’s Disease Pathology by Cannabinoids: Neuroprotection Mediated by Blockade of Microglial Activation. The Journal of Neuroscience, 23 February 2005, 25(8): 1904-1913; doi: 10.1523/JNEUROSCI.4540-04.2005.

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