Sindrome da astinenza e Cannabis Medicinale

Sindrome da astinenza e Cannabis Medicinale | Kalapa Clinic

Benefici

  • Effetti sulla dipendenza da Benzodiazepine
  • Effetti sulla dipendenza da Oppiacei
  • Effetti sulla dipendenza da Alchool
  • Diminuzione dell’ansietà
  • Diminuzione dello stress

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Cos’è la Sindrome di astinenza?

Quando una persona smette di assumere una sostanza per la quale ha sviluppato una dipendenza o che si è abituata al suo corpo, si presentano una serie di reazioni fisiche e psicologiche. Il corpo, abituato alla sostanza, si altera a causa della mancanza di un dato consumo ed entra in una fase di astinenza, causando gravi disagi alla persona.

La sindrome da astinenza, conosciuta anche come “la scimmia”, può verificarsi non solo da droga/farmaci, ma anche da qualunque sostanza con potenziale per creare dipendenza, come tabacco, alchool, caffè e altri.

Effetti della CBD in una sindrome da astinenza

Per gli individui che presentano una sindrome di astinenza, i cannabinoidi contribuiscono a ridurre lo stato di ansia e stress che si genera dalla mancanza della sostanza di dipendenza. Sono un efficace aiuto in caso di dipendenza da benzodiazepine, oppiacei e alchool.

Trattamento farmacologico della cannabis per la sindrome da astinenza

Diversi casi documentati hanno dimostrato che l’uso di cannabinoidi può costituire un modo efficace per combattere i sintomi dell’astinenza che si verificano in persone dipendenti da benzodiazepine, oppiacei e alchool. In particolare, i cannabinoidi potrebbero essere utili per ridurre i sintomi fisici e anche per gestire al meglio lo stress che soffrono alcune persone nell’abbandonare la sostanza della quale abusavano. 


Alcuni recettori dei cannabinoidi (CB1, CB2, TRPV e altri) così come i meccanismi biochimici che generano i cannabinoidi sono presenti in aree del cervello che controllano comportamento emotivo, umore, sonno, stress, irritabilità e altre. Diversi studi condotti su topi e altri animali hanno chiaramente dimostrato che l’attivazione dei recettori dei cannabinoidi nel cervello contribuisce a diminuire la frequenza cardiaca e la diminuzione della pressione sanguigna come risposta allo stress e riducono l’ansia e il panico.

Uno studio del 2012 ha trovato che il cannabidiolo inibisce l’effetto gratificante della morfina nei ratti [4], e uno studio del 2017 ha trovato lo stesso nei topi. Questo significa che la parte del cervello che si attiva quando si riceve la sostanza che crea dipendenza si attiva anche quando si assume il CBD, questo significa che il cannabidiolo potrebbe essere usato in una terapia alternativa per coloro che vogliono trattare la loro dipendenza da droghe.

Un altro potenziale uso del CBD nel trattamento della tossicodipendenza è come palliativo per i sintomi dell’astinenza. La CBD ha proprietà antidolorifiche e può aiutare le persone che soffrono di mal di testa e dolore a seguito di astinenza. Inoltre, la CBD ha proprietà ansiolitiche [6] che possono aiutare a trattare l’ansia che può essere collegata all’abuso di droghe.

Per le dipendenze legate agli oppioidi, sono già stati condotti molti studi sui benefici dell’uso della CBD come palliativo per i problemi di dolore cronico a lungo termine, poiché ci sono pochi effetti collaterali negativi e un basso rischio di dipendenza. Si è anche scoperto che la CBD ha un potenziale di abuso molto limitato perché non ha proprietà psicoattive. C’è ancora molto da studiare sulla cannabis medica e sulla tossicodipendenza. [7] Tuttavia, ciò che si sa finora è molto promettente.

Bibliografia sulla sindrome da astinenza e l’uso di cannabis medicinale

[3]Prud’homme, M., Cata, R. and Jutras-Aswad, D. (2015). Cannabidiol as an Intervention for Addictive Behaviors: A Systematic Review of the Evidence. Substance Abuse: Research and Treatment.

[4]Katsidoni, V., Anagnostou, I. and Panagis, G. (2012). Cannabidiol inhibits the reward-facilitating effect of morphine: involvement of 5-HT1Areceptors in the dorsal raphe nucleusAddiction Biology, [online] 18(2), pp.286-296.

[5]Russo, E. (2008). Cannabinoids in the management of difficult to treat painTherapeutics and Clinical Risk Management, [online] Volume 4, pp.245-259.

[6] Crippa, J., Derenusson, G., Ferrari, T., Wichert-Ana, L., Duran, F., Martin-Santos, R., Simões, M., Bhattacharyya, S., Fusar-Poli, P., Atakan, Z., Filho, A., Freitas-Ferrari, M., McGuire, P., Zuardi, A., Busatto, G. and Hallak, J. (2010). Neural basis of anxiolytic effects of cannabidiol (CBD) in generalized social anxiety disorder: a preliminary reportJournal of Psychopharmacology, [online] 25.

[7]Hurd, Y., Yoon, M., Manini, A., Hernandez, S., Olmedo, R., Ostman, M. and Jutras-Aswad, D. (2015). Early Phase in the Development of Cannabidiol as a Treatment for Addiction: Opioid Relapse Takes Initial Center StageNeurotherapeutics, [online] 12(4)

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