Già da quaranta anni, sono attive svariate ricerche finalizzate alla creazione di cannabinoidi sintetici, per valutarne i potenziali terapeutici per malattie come HIV/AIDS e Sclerosi Multipla, e in qualità di palliativo per persone sottoposte a trattamenti con chemioterapia.
La ricerca venne condotta da un team di ricerca, guidato da John Huffman, che durante l’arco di 20 anni, riuscì a sintetizzare più di 450 cannabinoidi artificialmente. Ciò avvenne per poter comprendere appieno i benefici medici della marijuana su differenti patologie, senza dover fare i conti con la legalità nell’utilizzare la reale marijuana. In definitiva però scoprirono di più sulle malattie testate che su come creare cannabinoidi sintetici clinicamente sicuri.
Questi nuovi cannabinoidi non furono creati con l’intento di arrecare danno a qualcuno. Ciò nonostante, non appena gli studi vennero resi pubblici, a ricerca conclusa, le composizioni chimiche erano già alla vista di tutti. Alcuni sconosciuti produttori videro in questi chimici del potenziale, soprattutto nel JWH-018, e pertanto iniziarono a duplicarli per rivenderli per scopi ricreativi, generando un problema mondiale, in quanto questi “sballanti”, facilmente ottenibili e oltretutto legali, stanno diventando sempre più abusati in tutto il mondo.
Perché i cannabinoidi sintetici sono pericolosi?
Ci sono varie ragioni per cui questa tipologia di cannabinoidi sono così dannosi, alcuni dei quali saranno discussi in questo articolo.
- In primo luogo, non si tratta di marijuana: I Cannabinoidi Sintetici (CS) non dovrebbero mai essere scambiati per Marijuana. Sebbene essi possiedano simili composizioni molecolari, in realtà non sono uguali. I CS sono composti da una collezione di differenti chimici, disegnati al fine di interagire con specifici recettori cannabinoidi nel cervello, imitando in tal modo l’effetto tipico del principale endocannabinoide della marijuana, il THC (tetraidrocannabinolo).
- Sono notevolmente più forti: I CS sono molto più forti dei cannabinoidi naturali. Si pensa che, anche se imita il THC, in effetti però si lega molto più intensamente, andando addirittura a coinvolgere altri recettori con cui il THC non avrebbe normalmente interagito.
- I sintomi derivati dal fumare cannabinoidi sintetici possono essere incredibilmente gravi: Gli effetti collaterali derivanti possono variare tra nausea, diarrea ed aritmia cardiaca, oltre a convulsioni, depressione ed in casi estremi anche la morte. Trattare un’overdose diventa estremamente difficoltosa, a causa del numero svariato dei sintomi che si possono presentare simultaneamente. Non solo talvolta è necessaria la rianimazione per liberare le vie respiratorie delle persone, ma anche una moltitudine di farmaci. Dal momento che sempre nuove partite differenti di CS vengono vendute nel mercato, ogni trattamento si rivela univoco al suo caso.
- Essi cambiano continuamente: I produttori di questi CS rimangono sempre un passo avanti alle autorità (es. la FADA e la DEA), il che spiega perché questa epidemia continua ad essere forte. Ogni volta che i cannabinoidi sintetici sono testati e ne viene proibita la vendita, i produttori modificano un po’ le formule chimiche dei CS e li rilasciano sul mercato con lo stesso nome. Nel momento in cui le autorità hanno appena testato e messo al bando la nuova formula chimica, i produttori hanno già rilasciato un nuovo cannabinoide sintetico. A causa di questi costanti cambiamenti nella composizione chimica dei CS, viene reso quasi impossibile ad autorità come la WADA individuare questi chimici nei test delle urine. Se non sanno cosa dovrebbero cercare, come potrebbero pertanto trovarli?
- Sono tossici, pericolosi e non regolati: Se le autorità antidroga non sanno obbiettivamente cosa c’è nei CS, in che modo potrebbe saperlo chi li usa? Essendo le composizioni chimiche dei CS costantemente in cambiamento, i test antidroga e le agenzie di controllo non riescono tenere il passo. La maggior parte dei chimici usati non sono mai stati testati su animali o umani e la concentrazione nel prodotto finito è sconosciuta e non controllata. Per ciò che si conosce, chi ne fa uso potrebbe star fumando veleno per topi.
- È attraente e facilmente ottenibile: Non potendo essere regolati da nessun ente ufficiale, è consequenziale il fatto che essi possano essere venduti ovunque. Con pacchetti pieni di colori e con nomi accattivanti, come Bombay Blue e Scooby Snacks, sembrerebbe commercializzato per bambini e giovani. Possono essere prodotti in grandi quantità, il che favorisce un prezzo veramente basso. È legale da comprare dal momento che è commercializzato come incenso e ‘NON PER CONSUMO UMANO’, tuttavia chiunque avesse voglia di farne uso, già conosce che effetti esso possiede. Tutte queste cose spiegano perché sia così popolare, specialmente tra le più giovani generazioni.
7.- Genera forte dipendenza: Ad oggi, non sono ancora state condotte sufficienti ricerche sugli effetti collaterali a lungo termine di questi cannabinoidi sintetici, tuttavia ciò che già si conosce è che essi generano una grande dipendenza dopo un uso prolungato. I sintomi dell’astinenza possono verificarsi dopo appena qualche ora dall’utilizzo. Alcune persone, che hanno vissuto la dipendenza ed i sintomi d’astinenza, affermano come siano particolarmente simili a quelli dell’eroina e del crack.
A causa della mancanza di ricerca in questa area, scienziati e dottori devono lavorare con studi di casi[4]. Ciò che hanno scoperto è che ogni caso è estremamente differente ed imprevedibile, il che aggiunge ulteriore difficoltà per trattare l’overdose e la riabilitazione. Alcuni paesi, come gli Stati Uniti, stanno cercando di creare una legislazione per la proibizione radicale in tutti gli stati dei cannabinoidi sintetici.
Riferimenti:
Kemp, A., Clark, M., Dobbs, T., Galli, R., Sherman, J. and Cox, R. (2017). Top 10 Facts You Need to Know About Synthetic Cannabinoids: Not So Nice Spice
Perraudin, F. (2017). ‘It’s worse than heroin’: how spice is ravaging homeless communities
Seely, K., Lapoint, J., Moran, J. and Fattore, L. (2012). Spice drugs are more than harmless herbal blends: A review of the pharmacology and toxicology of synthetic cannabinoids. Progress in Neuro-Psychopharmacology and Biological Psychiatry, 39(2)
Wiley, J., Marusich, J., Huffman, J., Balster, R. and Thomas, B. (2011). Hijacking of Basic Research: The Case of Synthetic Cannabinoids